martedì 8 gennaio 2013

Poldina

E alla fine arrivò lei, la mitica Poldina Furga. 
Desiderata come nient'altra cosa al mondo, ammirata per anni nella vetrina del cartolaio, semisdraiata nel suo scatolone pastello che sembrava dicesse "Io sono qui! Cosa aspetti a comperarmi?". Naturalmente tutte le bambine che conoscevo l'avevano ricevuta già da un bel pezzo e qualcuna se n'era anche già stufata, relegandola nel mucchio dei balocchi dimenticati. Ma la mia famiglia, composta da cinque persone, delle quali solo il babbo lavorava, non poteva permettersi certe spese. Provai anche a parlarne, timidamente alla mamma:
- Ho visto una bambolina così bella in cartoleria....-
- Quanto costa?- 
- Cinquemila lire... -
- Cinquemila lire? Ma siamo pazzi? lo sai quanto ci mette i' tu babbo a guadagnarli? Cinquemila lire per un aggeggio di plastica! Io rinuncio a tutto, ho lo stesso vestito buono da anni e devo buttar via i soldi così! -. 
La risposta era chiara ed inequivocabile e il silenzio che seguiva era carico di rimproveri e di sconfitta. Però, nel mio cuore, la speranza di riuscire, un giorno, a stringerla fra le braccia non mi abbandonava mai. Passarono due anni. Lo scatolone, aggredito dal sole estivo che batteva sulla vetrina, si stava lentamente scolorando e con lui, anche il mio sogno. Si avvicinava giugno. Io avevo appena finito la terza elementare, felice di aver lasciato quel pesante anno alle spalle e forte di una pagella con tutti i dieci, faticosamente conquistati con ore e ore di studio. Di solito, come premio dei bei voti, c'era sempre un regalino, ma quell'anno nessuno ne parlava. Ero delusa, inutile negarlo. un pomeriggio, mentre entravo in cucina a bere un bicchier d'acqua, notai un involto seminascosto fra le sedie.
- Mamma, cos'è quel pacco? -
- Niente, è roba del babbo! Lascia stare! - ma non riusciva a nascondere un sorriso strano e io capii subito. Correndo come una lepre, mi lanciai letteralmente sulla carta da pacchi che copriva il tesoro e la feci a pezzi. E chi apparve? La più desiderata, cara e dolce sorpresa che avessi mai potuto immaginare: la "mia" Poldina! Adesso siede su un pouf, nel mio salotto, restaurata e rinnovata, visti i suoi quasi cinquant'anni di vita, portati, peraltro, splendidamente! Il tempo passa per tutti, ma non per lei, sempre bella e luminosa come quando sorrideva dal suo scatolone azzurrino.

1 commento:

  1. Ciao, anch'io l'ho desiderata tanto, da piccola. Un'amica di mia mamma l'aveva su una poltroncina e mi permetteva di giocarci quando la andavamo a trovare, ma ogni volta che andavamo via, dovevo rimetterla al suo posto... quanti sospiri e speranze! Ogni volta desideravo sentire le sue parole che mi dicessero: "E' tua, te la regalo". Ma lei l'ha sempre tenuta per sè! Ho avuto però la mia rivincita da "grande": ora ne ho ben 3 di Poldina... Una coi capelli mori e due bionde! Per me sono sempre le più belle bambole che abbia mai visto! ciao Sara

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